Gli Incunaboli della Biblioteca "Ugo Da Como"

Gli incunaboli costituiscono la raccolta più cospicua della biblioteca, sia per il numero, sia per la presenza di alcuni pezzi considerati unici e rari.
 
Inizialmente l'intento di Ugo Da Como era quello di creare un fondo che completasse la raccolta incunabolistica della Biblioteca Queriniana di Brescia per poi un giorno confluire la sua collezione in quella cittadina; l'amore per i libri ebbe però il sopravvento e Da Como fece acquisti diversificati e anche molto ingenti, tanto che nella sua mente cresceva sempre più l'idea della Fondazione che, alla sua morte, avrebbe dovuto occuparsi delle sue raccolte, mettendole a disposizione degli studiosi.
 
Nonostante la passione e la competenza acquisita nel settore, Ugo Da Como non fece apporre sui volumi segnature, né etichette, né timbri; solo alcuni portano un ex-libris.
Alla morte del Senatore, il dottor Paolo Nalli, Sovrintendente Bibliografico della Lombardia, fece raccogliere gli incunaboli per collocarli in un luogo sicuro, li fece timbrare, inventariare e collocare per numero progressivo.
Nel 1942 fu affidato dal Consiglio della Fondazione, a Ugo Baroncelli, allora direttore della Biblioteca Queriniana, l'incarico di compilare un catalogo descrittivo della collezione.
In quegli anni turbolenti a causa della guerra, Baroncelli si trovò costretto anche a proteggere la raccolta e una notte, aiutato dall'amico dottor Papa, portò le casse contenenti gli incunaboli e i manoscritti in un nascondiglio sicuro. Appena in tempo, perché la Casa divenne sede di un comando militare. Alla fine della guerra i libri furono riportati al loro posto e il lavoro di schedatura di Baroncelli riprese. Il catalogo definitivo fu stampato nel 1953 da Olschki.
 
Oggi gli incunaboli sono collocati nella “Camera degli Ospiti”, all'interno della grande libreria che originariamente li custodiva.
 
Il catalogo completo degli incunaboli è disponibile on line grazie al progetto di “Censimento degli incunaboli nelle biblioteche lombarde” condotto dalla Soprintendenza ai Beni Librari della Regione Lombardia in collaborazione con Il CRELEB (Centro di Ricerca Europeo Libro Editoria Biblioteca) dell’Università Cattolica.